Spurgo fognature
Che cos’è una fossa biologica o fossa settica?
La fossa biologica o fossa settica è una fossa interrata e statica, concepita come una specie di vasca o contenitore che serve a eliminare le acque reflue (nere e grigie), in pratica, i rifiuti liquidi e solidi prodotti dalle persone: quelli che arrivano da bagni e cucine di un’abitazione, sono invece esclusi gli scarichi pluviali. La fossa biologica può essere realizzata con materiali diversi: vetroresina, calcestruzzo, plastica (in genere pvc), vetroceramica. Nella parte superire presenta una botola che serve per effettuare le ispezioni e le manutenzioni. Esistono due tipi di fossa biologica: quella tradizionale, collegata alla rete fognaria pubblica; l’altra, Imhoff, utilizzata per luoghi lontani dalle fognature, deve essere interrata su terreni pianeggianti, su un letto di sabbia, per scongiurare fuoriuscite di liquami tra le varie sezioni. La sua distanza dagli edifici deve essere di almeno 1-2 metri e va posta a circa 10 metri di distanza da serbatoi, tubazioni di acqua potabile e pozzi. La fossa biologica o fossa settica presenta una struttura standard:
Tubi di entrata e di uscita: alcuni collegano l’impianto dell’edificio alla fossa biologica, gli altri la fossa stessa alla rete fognaria o all’impianto di dispersione
Paratie o paraschiuma: sono di metallo e servono a trattenere le parti solide e schiumose dei liquami, al fine di consentirne il deposito e la digestione
Sfiato: è un tubo che permette ai gas presenti nella fossa biologica di fuoriuscire. Solitamente, lo sfiato è posto sui tetti degli edifici, per evitare che gli spiacevoli odori vengano percepiti.
Sifone: è un meccanismo che impedisce il ritorno verso le abitazioni dei gas di scarico, bloccandone il passaggio.
Le fosse biologiche vanno svuotate periodicamente, quando la densità dei sedimenti impedisce il buon funzionamento della vasca.
Come funziona una fossa biologica?
La fossa biologica o settica funziona in base al principio che le sostanze organiche solubili fermentano in modo naturale, grazie all’intervento dei batteri, mentre quelle insolubili tendono a depositarsi. La fossa biologica, essenzialmente, deve trattenere la parte solida dei liquami, e lo fa mediante paratie interne create appositamente per questa specifica funzione. Le fosse biologiche sono dotate di due tubi: uno di mandata che riceve le acque nere e grigie, l’altro di uscita che guida l’acqua chiarificata verso l’esterno.
Le fosse biologiche tradizionali o standard presentano 3 sezioni sovrapposte. In alto, si accumulano i fanghi leggeri; al centro, avviene una depurazione parziale e successivamente le acque vengono condotte verso un tubo da cui defluiranno per sfioramento all’esterno; in basso, si situano i fanghi pesanti, quelli che devono essere puliti ed eliminati periodicamente.
Le fosse biologiche Imhoff adottano una procedura diversa dalle fosse settiche standard, nel loro caso i liquami vengono depurati direttamente, così che possano essere dispersi nei terreni in assenza di una rete fognaria, sfruttando il drenaggio nel terreno. Questo tipo di fossa biologica non rispetta perfettamente le disposizioni di legge che vorrebbero a valle della fossa sistemi di trattamento e depurazione secondari e lavora tramite un sistema di subirrigazione: le acque reflue sono disperse nel sottosuolo, si depurano attraverso una digestione anaerobica e sono poi drenate nel terreno. Questo tipo di fossa settica dispone di due parti soltanto: in alto, quella per la sedimentazione; in basso, quella dove avviene la fermentazione batterica dei fanghi. In questo tipo di fossa le sezioni presentano ruoli invertiti rispetto alle fosse standard: la sedimentazione avviene nella parte superiore, per evitare che si creino intasamenti. Nelle fosse Imhoff, le acque della cucina passano per una tubatura dedicata che le conduce a un degrassatore, una specie di pozzetto dove schiuma e sostanze grasse sono trattenute. I fanghi che restano nella vasca in basso della fossa, una volta digeriti grazie all’azione dei batteri, sono estratti e condotti in una zona per essere essiccati; a questo punto, l’acqua presente nella parte superiore della vasca, viene chiarificata ed espulsa nel terreno. Le fosse biologiche non vanno confuse con i pozzi neri, questi ultimi hanno semplicemente lo scopo di raccogliere i liquami e non li convogliano a una destinazione, per questo possiedono solo un tubo di mandata.
Che cos’è lo spurgo di fognature?
Lo spurgo di fognature, fosse settiche e pozzi neri è un servizio che interessa abitazioni, condomini, edifici industriali, ecc., in quanto tutte le strutture abitate devono essere dotate di un impianto di scarico che preveda il deflusso in un serbatoio di liquami e rifiuti solidi. Il servizio di spurgo, quindi, comprende la manutenzione completa delle reti fognarie, la pulizia dei tubi di scarico, lo svuotamento di fosse biologiche e pozzetti fognari. Mantenere puliti i serbatoi e le tubazioni serve a evitare spiacevoli inconvenienti, quali cattivi odori, intasamenti che possono condurre a tracimazioni dei liquami. Il deflusso deve funzionare correttamente e per questo bisogna evitare il crearsi di sedimenti solidi o melmosi; nel caso se ne riscontrasse la presenza devono essere rimossi attraverso un intervento di spurgo. Pulizia e spurgo avvengono tramite l’aspirazione dei materiali sedimentati; è prevista l’eventuale eliminazione di incrostazioni e un lavaggio completo dei pozzetti e delle fosse.
A che cosa serve?
E’ importante avvalersi periodicamente del servizio di spurgo al fine di rendere più igenico e funzionale possibile il lavoro svolto dal serbatoio di raccolta delle acque reflue, ciò avviene solamente grazie ad una continua e corretta manutenzione, svolta dalla ditta incaricata al servizio. Diversamente, a riempimento completo dell’apparato di raccolta si rischierebbe l’esondazione delle acque reflue, che comporterebbero gravi danni all’ambiente circostante con il rischio di provocare gravi danni alla salute delle persone e degli animali stessi.
Come si svolge il servizio di spurgo?
Il servizio viene svolto previo appuntamento. Il servizio viene svolto mediante un automezzo speciale, l’autospurgo, appositamente attrezzato con serbatoi a tenuta stagna che vengono riempiti del liquame tramite pompe di vuoto che prelevano il materiale da smaltire dagli impianti fognari, dalle fosse biologiche o da qualsiasi contenitore che necessiti di essere pulito. Il servizio di spurgo è soggetto a norme eco-ambientali molto rigide e necessita di autorizzazioni specifiche. Si interviene con la cisterna auto spurgo posizionata in prossimità dell’apparato di raccolta, dopo di che viene inserito il tubo di aspirazione fino al completo svuotamento della fossa settica, poi si procede al lavaggio della stessa con acqua pulita. In seguito, terminata l’operazione di svuotamento e di pulizia, viene passata la sonda idrica lungo le tubazioni, per eliminare eventuali depositi di calcare, dannosi alla funzionalità dell’apparato di raccolta.
A cosa sono dovuti e come si possono eliminare i cattivi odori che emana una fossa biologica?
Il fastidioso fenomeno dei cattivi odori può dipendere da diverse cause: la prima è certamente una cattiva manutenzione degli impianti fognari, da cui deriva un deflusso non corretto delle acque reflue, ad esempio, ingorghi lungo il percorso dagli scarichi dei bagni o delle cucine alla fossa biologica. Se in qualche modo il deflusso è impedito e gli scarichi stagnano, si verifica una proliferazione di microrganismi che, di conseguenza, producono cattivi odori che risalgono lungo le tubazioni e si avvertono nelle abitazioni. A volte, il problema non sono gli impianti fognari, bensì il sifone, un piccolo componente idraulico che, se non funziona più correttamente, lascia penetrare nelle abitazioni o nei luoghi di lavoro i cattivi e fastidiosi odori provenienti dalle fognature. Altre cause possono essere la pioggia e i cambiamenti di tempo: quando piove o un temporale è imminente, la pressione atmosferica cambia e permette ai gas che si formano nelle fosse biologiche e nella rete fognaria di risalire. I sifoni, normalmente bloccano questa spiacevole risalita dei gas, ma il cambio di pressione atmosferica può incidere notevolmente sul loro corretto funzionamento.
Nelle fosse biologiche Imhoff, i cattivi odori si generano nelle vasche stesse perché queste non sono collegate ad alcuna rete fognaria. Ci sono diversi rimedi per eliminare i cattivi odori delle fosse settiche: alcuni si possono adottare personalmente, altri richiedono l’intervento di professionisti. Tra gli interventi fai da te si può usare aceto bianco combinato a bicarbonato di sodio. Basta aprire il pozzetto del sifone e mettere dentro 300 grammi di bicarbonato, mescolare bene e attendere che l’acqua diventi bianca. Dopo una mezzora si aggiunge aceto bianco, si otterrà una schiuma che dovrebbe far scomparire i cattivi odori. È necessario ripetere questa operazione una volta al mese, se, però, il problema persiste, bisognerà rivolgersi a un professionista. In ogni caso, non utilizzare mai profumatori per fosse biologiche, altri prodotti acquistabili nei supermercati o additivi chimici: non solo non elimineranno i fastidiosi odori, ma provocheranno ulteriori problemi, rallentando l’azione di digestione dei batteri.
Le cattive esalazioni fognarie non devono essere trascurate, in quanto indicano, la maggior parte delle volte, la necessità di un intervento di spurgo da parte di esperti del settore. Per risolvere il fastidioso problema dei cattivi odori, i professionisti utilizzano mezzi speciali; le tubature ostruite sono liberate grazie ad acqua pressurizzata che elimina ogni ostacolo, consentendo ai liquami di defluire di nuovo nel modo corretto. Inoltre, gli interventi professionali possono prevedere l’utilizzo di sonde che consentiranno di controllare lo stato delle tubature e di individuare eventuali ostruzioni lungo il percorso che affrontano le acque reflue. Nei casi gravi, non basterà liberare le tubazioni da eventuali ostacoli, ma sarà necessario svuotare la fossa biologica e sanificarla. Ovviamente, queste operazioni andrebbero effettuate con regolarità a intervalli periodici.
Attenzione!
Evitare in ogni caso il riempimento totale del serbatoio di raccolta, eludendo così il rischio di fuori uscita del liquame, che causerebbe gravi danni all’ambiente circostante, pertanto è bene premunirsi in tempo a far intervenire la ditta incaricata prima del rischio esondazione.
Ogni quanto tempo va pulita una fossa biologica?
Le fosse biologiche sono sistemi di fognature statici, utilizzate di solito per condomini, case di campagna o abitazioni poste in zone isolate, non raggiunte da fognature di tipo dinamico. Le fosse biologiche servono ad accumulare liquami e sostanze di scarto. Acque nere (dalla toilette) e grigie (dai lavabi e dagli scarichi di una abitazione) vengono inviate all’interno delle fosse settiche, qui sono presenti batteri in grado di decomporre i rifiuti organici che, con il tempo, si accumulano, in parte sul fondo delle fosse settiche, il resto in superficie come una schiuma e per questo, necessitano di essere svuotate periodicamente.Quando la fossa biologica si riempie, i tubi che consentono il deflusso delle acque nere e grigie non riescono più a scaricare correttamente. Per evitare incrostazioni negli scarichi che, a lungo andare, possono impedire o addirittura bloccare il corretto convogliamento dei rifiuti, è necessario l’intervento di una ditta di autospurgo che, mediante automezzi speciali, svuoterà la fossa, libererà le tubazioni e si occuperà di smaltire i liquami.
Non esiste una tempistica standard per svuotare le fosse biologiche, in quanto dipende dalla loro grandezza (commisurata al numero degli utenti che ne usufruiscono) e dalla quantità di residui che vi si depositano, ma la loro pulizia è un processo fondamentale che deve essere svolto a intervalli regolari, per impedire che, oltretutto, i tubi in uscita si otturino.
Una buona media da osservare è effettuare una pulizia annuale che consentirà alle fosse settiche di funzionare al meglio e a lungo, evitando che si formino residui solidificati o che si verifichino infiltrazioni o perdite. La pulizia periodica scongiura anche da altri spiacevoli rischi: il prodursi di cattivi odori e lo sgradito arrivo di animali infestanti quali, topi e blatte. Inoltre, aiuta notevolmente un uso corretto degli scarichi da parte degli utenti. Per evitare l’intasamento delle fosse biologiche non bisogna gettare negli scarichi carta che non sia igienica, assorbenti, plastiche, avanzi di olio, fazzoletti usa e getta, ecc.
Il procedimento di pulizia delle fosse biologiche si differenzia a seconda delle particolari necessità. Esistono vari tipi di trattamento: chimico, fisico, meccanico; ovviamente, saranno i tecnici specializzati a valutare nei singoli casi, l’intervento più efficace. L’intervento più opportuno da mettere in atto nel caso specifico sarà determinato anche mediante apposite strumentazioni che consentono di verificare tipologia e entità del problema.
Quali sono le caratteristiche che rendono una fossa biologica a norma?
Le fosse biologiche che si acquistano presso i rivenditori sono già a norma, ovviamente, prima dell’installazione e dell’utilizzo di una fossa biologica o fossa settica dovranno essere valutate diverse cose:
Calcolare gli abitanti equivalenti (si stabiliscono in base alla destinazione d’uso degli edifici: civili abitazioni, uffici, ecc. e ai mq delle superfici delle stanze), per valutare, di conseguenza, il volume di acqua che verrà immessa in un dato intervallo di tempo dall’abitazione nella fogna, così da definire l’adeguata dimensione della fossa biologica
Rispettare le norme di riferimento relative all’installazione delle fosse settiche: il D. Lgs. n. 152/2006 (Norme in materia ambientale) e la L. n. 319/1976 (Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento) che decretano che le acque reflue devono rispettare rigide tabelle ministeriali; inoltre, sarà l’Azienda sanitaria di competenza che dovrà analizzare i liquami e poi rilasciare l’autorizzazione allo scarico che sarà valida per 4 anni
Ottenere un parere tecnico favorevole da un geologo per potere interrare la fossa biologicaSecondo la normativa, la fossa biologica deve essere posta a 1 metro di distanza dalle fondazioni dell’edificio per cui verrà usata e ad almeno 1,20 metri di profondità. Va sempre collocata esternamente alle mura degli immobili, perché deve essere ispezionabile e anche per evitare di dover rompere il pavimento delle abitazioni, in caso si verifichino intasamenti. L’installazione di una fossa settica include lavori di scavo, posa della fossa biologica, collegamento delle tubazioni, riempimento e, per ultima, posa della pavimentazione. Per la stabilità della fosse, potrebbe essere necessario realizzare una fondazione in cemento armato, specie se la fossa è in plastica. Per ottenere l’autorizzazione per installare e utilizzare una fossa biologica è necessario che tutti gli scarichi siano autorizzati dal comune di appartenenza dell’edificio. La richiesta di autorizzazione va presentata al comune di competenza e i documenti da allegare dipendono dal caso specifico e dai regolamenti comunali; in alcune regioni bisogna inviare i documenti anche all’agenzia per la protezione ambientale. Solitamente, sono necessari una relazione geologica, una relazione di un tecnico (geometra, architetto, ingegnere) e il progetto con il posizionamento della fossa biologica.
Nel caso in cui la fossa biologica non sia a norma, si è soggetti a sanzioni molto salate. Per evitare di ricadere nelle sanzioni e per essere sicuri che tutte le norme relative all’installazione e all’uso di una fossa biologica siano state rispettate, è meglio rivolgersi a una ditta di professionisti e chiedere un preventivo.